Teoria

I risvolti etici dell’arte digitale

Quando si parla di progetti come Renewable Rhythms non si possono non affrontare temi di natura più ampia stimolati dall’acquisizione ed elaborazione dei dati, dalla gestione dei prompt di Intelligenza Artificiale, o anche soltanto dall’esperienza degli utenti.

Renewable Rhythms non è solo l’incontro di competenze tecniche ma anche l’occasione di riflessioni che vanno ben oltre il campo puramente informatico per abbracciare argomenti etici e artistici.

Golan Levin, artista che utilizza i dati per costruire opere d’arte, in un suo Ted del 2009 parla di “dati materici”: un insieme di numeri, testi, suoni che combinati insieme e levigati, come fossero marmo, possono dare vita a nuovi costrutti. Artifici nuovi che combinati poi con altri ne generano di nuovi, ancora e ancora. Fa l’esempio dell’opera Remark in cui un computer registra le parole al microfono di chi partecipa alla mostra e costruisce un video con forme geometriche proiettate sullo schermo. Quest'opera, dice Levin, pone delle riflessioni sull’etica di utilizzo e manipolazione dei dati.

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In un’altra ricerca apparsa su ResearchGate e realizzata da Luke Stark e Kate Crawford, dal titolo “The Work of Art in the Age of Artificial Intelligence: What Artists Can Teach Us About the Ethics of Data Practice”, diversi artisti digitali si esprimono sulle sfide etiche di lavorare con i dati e con l’IA.

Emerge un punto fondamentale: la salvaguardia dei dati sulla privacy. L'opera di artisti come Luke DuBois e Paolo Cirio evidenzia ambiguità etiche legate all'uso dei dati personali. DuBois, ad esempio, ha utilizzato dati raccolti da siti di incontri per creare opere d'arte, sollevando questioni sul consenso e la privacy. Allo stesso modo, Cirio, artista e hacker, ha esplorato le dinamiche della privacy e della pubblicità attraverso il suo progetto "Street Ghosts", utilizzando immagini di Google Maps senza il consenso dei soggetti raffigurati.

L'immagine mostra l'opera "Street Ghost" di Paolo Cirio, situata al 214 di Lafayette Street, New York. L'opera presenta un ritratto a grandezza naturale di una persona ed é affissa sulla facciata dell'edificio.

L'importanza di un'etica artistica che possa essere distinta dalla moralità convenzionale è un tema centrale nel discorso di Cirio. Mentre la moralità spesso si riferisce a un insieme di valori condivisi o accettati socialmente, l'etica, secondo Cirio, dovrebbe essere più flessibile e adattabile, permettendo agli artisti di esplorare e provocare senza compromettere i diritti e il rispetto degli individui coinvolti. Questo approccio permette agli artisti di navigare le complesse dinamiche dei dati e della sorveglianza in modo responsabile, mantenendo al contempo la libertà creativa e critica necessaria per produrre opere significative e di impatto.

In un’opera come Renewable Rhythms non sono stati usati dati protetti da privacy ma l’approccio del team di The “What If” Project è molto simile a quello descritto da Cirio: estrapolare i dati Terna e “manipolarli”, ragionare sull’esperienza utente, rintracciare i suggerimenti della community, ampliare e integrare nuovi spunti, sono tutte operazioni in cui l’etica “flessibile” di cui parla Cirio è introiettata e applicata.